Il tempo
Quattro tempi attraversano il progetto e ne tengono il ritmo: del progetto, della storia, della cadenza, del futuro.
Tempo come progetto
Qui il tempo non è un orologio: è disponibilità. Si dilata, scivola oltre gli orari di lavoro, si accende quando la città rallenta. È anche il tempo della ricerca: tre anni di analisi e ascolto, dialoghi, sopralluoghi, incontri plurali che sedimentano sguardi e materiali. È il tempo poroso delle conversazioni, dei ritorni, delle soste improvvise, talvolta fortuite. Un tempo senza confini in cui il pensiero si affina, le idee si incontrano e diventano progetto. A tutte le ore.
Tempo come storia
Il luogo nel suo massimo fermento, letto nel contesto che ne ha segnato l’identità. Una traiettoria in cinque stazioni: Bar Craja, anni Trenta; Santa Tecla, Cinquanta–Sessanta; Bar Jamaica, Sessanta–Settanta; Plastic, Ottanta–Novanta; Bar Basso, dagli anni Novanta a oggi. Stagioni diverse della stessa Milano, città creativa.
Tempo come cadenza
Dal 20 novembre la prima puntata. Poi un episodio a settimana fino al 18 dicembre. Il sito cresce di pari passo, popolandosi via via di contenuti — briciole di pane che guidano l’esplorazione. Per questo l’archivio si costruisce progressivamente, seguendo il tempo del lavoro e della conoscenza. E poi c’è il tempo delle lancette: da assaporare, passo dopo passo.
Tempo come futuro
Il progetto rimane aperto e in divenire: un repository che potrà ampliarsi nel tempo, accogliendo evoluzioni future lungo traiettorie correnti e inattese.